Niente è più astratto e sfuggente della nostra identità e nello stesso tempo niente è più esposto al giudizio altrui, è più concreto e visibile.
A cominciare dal volto, la prima immagine di noi stessi. Da quasi due secoli la fotografia è legata alla nostra stessa idea di identità.
Tutti portiamo con noi un documento con il nostro volto e abbiamo fotografie delle persone che più amiamo.
Il rapporto emozionale che stringiamo con queste immagini è talmente complesso da farci rifiutare, qualche volta, i nostri stessi ritratti.
Non ci riconosciamo, anche se bastano pochi anni per trovare sorprendentemente migliorate fotografie che prima detestavamo. Perché la fotografia è come la memoria: cambia.
Non resta immobile, ma si trasforma sulla base della storia di ciascuno e dell’idea che si ha di se stessi.
- Copertina flessibile: 106 pagine
- Editore: Laterza; 3 edizione (17 giugno 2017)
- Collana: Economica Laterza
- Lingua: Italiano
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