“Non occorre attendere una cosiddetta civiltà delle immagini per accorgersi del loro tremendo potere”: platonici e islamici, ebrei e cristiani, differenti forme di iconoclastia si sono avvicendate nella storia e hanno contribuito a plasmare e definire il nostro modo di guardare il mondo e rappresentarlo.
Maria Tilde Bettetini è docente di Estetica e Filosofia delle Immagini, ha insegnato Storia della Filosofia Medievale all’università Ca’ Foscari di Venezia. È delegata del Rettore per le Pari Opportunità e per le Biblioteche, con l’incarico di rappresentare l’Università IULM anche presso la Commissione Biblioteche i seno alla Conferenza dei Rettori delle Università italiane.
Ha fondato, con i rappresentanti di altre cinque università milanesi, il Centro di Ricerca Interuniversitario Culture di Genere, del cui Consiglio Scientifico ha poi fatto parte.
È stata membro dei Direttivi della Società per lo Studio del Pensiero Medievale e della Società Filosofica Italiana – sezione lombarda.
Forma parte del Collegio del Dottorato in Visual e Media Studies fin dal suo costituirsi.
Dopo studi di Storia della Filosofia – laurea in Filosofia Antica (sulla Repubblica di Platone, relatore il prof.
Giovanni Reale) e dottorato di ricerca sul concetto di misura in Agostino di Ippona – si è dedicata all’approfondimento dello statuto dell’immagine e della finzione nelle sue diverse forme, dall’inganno alla finzione artistica.
Ultimamente ha applicato gli esiti delle ricerche sull’iconoclastia alla tragica attualità del terrorismo e dei conflitti in Medio Oriente.
Ha tradotto e commentato opere di Agostino di Ippona (tra queste le Confessioni, Biblioteca della Pléiade, Gallimard-Einaudi 2000).
Collabora con l’inserto culturale del Sole24ore e dirige le due collane di filosofia di Bompiani, Il Pensiero Occidentale e Testi a Fronte.
- Copertina flessibile: 173 pagine
- Editore: Laterza; 3 edizione (15 settembre 2006)
- Collana: Universale Laterza
- Lingua: Italiano
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