Uno fra i più autorevoli storici dell’arte dei nostri giorni si interroga sul perché l’idea stessa di immagine, il suo fascino e la sua potenza siano temi sempre attuali.
Questo dipende in primo luogo dall’inedita predominanza del visuale in tutti gli ambiti del nostro quotidiano.
Ma dietro si annida un problema più profondo e paradossale: le immagini, in quanto artefatti, non possiedono vita propria, eppure sviluppano una presenza che le differenzia e le eleva rispetto alla materia inanimata.
Da qui l’aspettativa che la riflessione possa spingersi oltre il livello del puro sguardo, della mera contemplazione.
Nell’apparente conflitto tra fissità e vitalità sta il vero potere attivo delle immagini.
Partendo da questo presupposto, Horst Bredekamp sviluppa una teoria dell’atto iconico complementare a quella dell’atto linguistico e distingue tre aree in cui le immagini operano attivamente: la vita artificiale, lo scambio di immagine e corpo e l’energia autonoma della forma.
Il volume rappresenta la stimma di decennali ricerche sulla fenomenologia delle immagini e sulla loro forza intrinseca.
- Copertina flessibile: 401 pagine
- Editore: Cortina Raffaello (13 maggio 2015)
- Collana: Saggi
- Lingua: Italiano
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